Le vie dei tesori
1 Ott

Le Vie dei Tesori torna a Catania e Acireale

Le Vie dei Tesori promuove quest’anno a Catania la sua sesta edizione, aprendo eccezionalmente due antichi complessi termali, ma anche chiese dimenticate, palazzi nobiliari, collezioni private, e una serie di esperienze nella natura, a contatto con gli animali, sulla lava e nei giardini. Con la vicina Acireale che partecipa con una serie di luoghi e laboratori inediti. Riecco il festival, dunque, da sabato 7 ottobre a domenica 5 novembre, cinque fine settimana, sempre sabato e domenica. Una nuova edizione del festival di “riappropriazione della bellezza” che racconta l’intera Isola.

IL FESTIVAL LE VIE DEI TESORI

Il progetto, nato nel 2006 a Palermo, si è progressivamente esteso all’intera Sicilia e oltre.  Oltre 450 tesori visitabili in oltre due mesi di festival, con un sistema digitale e smart. Palazzi nobiliari, terrazze segrete, monasteri, chiese e cripte, giardini, musei scientifici. Luoghi in gran parte di solito chiusi o non raccontati. Il festival propone ai cittadini un’alleanza nel segno della cultura, della conoscenza, della riappropriazione degli spazi. E di contro, offre ai turisti la possibilità di visitare città aperte, raccontate, dense di nuove prospettive. Un impegno civile, prima ancora che culturale.

Quest’anno riaccoglie il progetto satellite Terre dei Tesori: aprono cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura, trenta aziende siciliane  per la maggior parte di terza generazione, tutte da scoprire e visitare. Sarà possibile visitare Catania anche da Palermo con i pullman AutoService.

 

IL PROGRAMMA

CATANIA. Se la città sarà padrona di terme antiche, chiese nascoste, palazzi nobiliari, la provincia sarà una vera immersione nella natura. Molti luoghi sono tornati a grande richiesta, nel programma costruito per il secondo anno da Alessandra Fabretti, realizzato con la collaborazione del Comune, della Diocesi e del Parco archeologico di Catania e Valle dell’Aci. Le visite partono proprio dalla sede istituzionale per eccellenza, Palazzo degli Elefanti che cela affreschi settecenteschi, decorazioni barocche e opere d’arte. Molto attesi i due antichi complessi termali nel cuore della città: le Terme dell’Indirizzo, resti di un complesso romano probabilmente del II secolo; le Terme della Rotonda individuate dal principe di Biscari sotto una chiesa bizantina, l’Istituto Ardizzone Gioeni con il suo chiostro neogotico e una chiesetta con strani mosaici, ma anche il giardino inedito che si visiterà per la prima volta e che è stato recuperato con l’aiuto dei militari di Sigonella.

Un’altra bella sorpresa sarà la chiesa della Santissima Trinità che è quasi sempre chiusa: su un sottofondo di organo e violino, un gioiello settecentesco con una cantoria che farà innamorare. E il santuario di Santa Maria dell’Aiuto che custodisce un’icona della Madonna con il Bambino, creduta miracolosa e scampata al terremoto. Un luogo inedito è anche il Polo tattile multimediale dove sono ricostruiti i monumenti – dal Colosseo a Stonehenge per dirne solo due – tutti da toccare

Ed eccoci alle esperienze, punto di forza del festival, un modo per riprendersi lo spazio, dedicando tempo a se stessi. Magari scoprendo che sull’Etna c’è Gjmàla, un allevamento di … dromedari e che questi “camelidi” non si sentono affatto stranieri. I funghi giapponesi Shiitake coltivati tra i trucioli di castagno nelle grotte laviche – che l’anno scorso furono una delle novità del festival – sono cresciuti e danno ricovero alle api (un progetto straordinario che unisce la sostenibilità al benessere, lo firma Basilio Busà): vi faranno assaggiare sia il miele che la marmellata e la birra di castagne.

 

ACIREALE

Acireale quest’anno ha costruito un programma denso e bellissimo, dieci luoghi e addirittura diciassette esperienze, con il supporto del Comune. A partire dal Museo del Tesoro della basilica di San Sebastiano, quattro sale che ospitano i monili di cui è adornato il simulacro del santo portato in processione; ma una vera sorpresa sarà il Seminario vescovile dove si visiteranno le aule con reperti minerali e animali impagliati, l’antica biblioteca e la cappella “rossa” e vi spiegheranno cos’è un epidiascopio, apparecchio per proiezioni di inizi ‘900. E ancora, i luoghi che sono una certezza, la biblioteca Zelantea con i suoi 250 mila volumi, incunaboli, manoscritti, edizioni rare; la chiesa di San Benedetto con le rifiniture in oro sulle pareti e sul soffitto; la barocca San Francesco di Paola,  costruita anche grazie al lavoro forzato dei carcerati; la delicata e “femminile” chiesa settecentesca di San Raffaele progettata per un collegio domenicano.

Ecco le esperienze: a partire dalle più particolari, come la lezione di cosmesi antica di Clara Russo a Santa Venera al Pozzo. Ma si potrà ascoltare un famoso violinista come Sebastiano Battiato nella basilica di San Pietro e Paolo; seguire un percorso sensoriale tra vino e piante aromatiche nell’ex convento Batia dell’Arcangelo Gabriele (e gusterete la spremuta di melograno appena raccolto). E poi seguire le tracce dei “nevaroli”che un tempo lontano realizzavano gelati e sorbetti; si scopriranno i metodi di lavorazione della cartapesta con un “maestro”come Alberto Siracusa e i bambini modelleranno l’argilla con gli archeologi.

Ricco il programma de Le Vie dei Tesori

Da Villa Maria puoi raggiungere comodamente Catania in auto e in treno (la stazione ferroviaria dista pochissimi metri) in circa 20 minuti. Acireale, invece, in auto dista appena 15 minuti. In treno, invece, 10 minuti.